martedì 31 gennaio 2012

priorità

siamo stati terremotati giorni fa.
mrsH ancora non si capacita: nel momento della inopportuna molestia tellurica alla rara quiete pomeridiana il primo pensiero è stato per il blackberry lontano, in carica nella stanza accanto.
poi il mutuo residuo.
infine zeMonsta, placidamente sverso e russante sul divano rapito dai virus.

domenica 29 gennaio 2012

pigs (and toys) might fly

Interno – tardo orario antimeridiano festivo.
Mrs Hyde sta duellando con un senso di catastrofe imminente e il pigrissimo dosatore dello shampoo che accompagnano il sudato e puzzolente diritto di farsi una doccia ogni tanto, confidando nel doppio episodio di ben ten a tutela di fantascientifici venti minuti di privacy in bagno.
Nessuna porta interna si chiude a chiave qui. Per sette porte originali smurate durante i lavori di ristrutturazione spostate e rimontate non ci sono che 3 chiavi, nessuna delle quali gira nelle serrature. All’epoca sembrava un particolare trascurabile, anzi, quasi una garanzia di tranquillità. Non è chiaro a che punto della storia la tranquillità che il tuo cherubino spiumato non si sarebbe chiuso da solo da qualche parte si è trasformato nell’angosciante sensazione di non poter neanche espletare le tue fisiologiche necessità senza  le inquisizioni di Jacob Sprenger che mentre ti srotola la carta nuova nel bidè, arzigogola col chilly sull’asciugamano o rielabora con primitivi graffiti di antirughe parigino le piastrelle, ti estorce urla belluine, feroci minacce e sordidi compromessi.
Semplicemente succede che un giorno capisci che sei alla fase successiva, dopo l’inaspettato amore tardivo sbocciato per i lunedì mattina, ti accorgi di sentirti più al sicuro nei bagni della stazione che a casa tua. E la degenerazione delle tue abitudini include pure una mancia  al custode, ignaro che il grandioso gesto altro non è che il frutto di un diritto rivendicato per entrambi, di un lavoro onesto e una riservata dignità.
Purtroppo le necessità commerciali televisive hanno prostituito alle pubblicità anche i canali dedicati all’infanzia. Che in pratica si traduce in uno slittamento a data da definire delle procedure di depilazione, a scanso di conseguenze domestiche di ben peggiore portata, considerando la stagione e le frequentazioni non impellenti.
Il count down interno del genitore single irrompe sulla soglia durante lancio di non identificato oggetto scuro nello spazio aereo della mia camera da letto.
MrsH: Hey there man, what's goin'on? What was that flyin'about? How many times do i have to tell you not to throw things around? What was it? Where did it go?
zM : eh, yes mamy!  Ma .. ma... ma… ma… (Ogni tanto mi assale il dubbio che zeM covi una incipiente balbuzie e sprofondo in una voragine di sensi di inadeguatezza parentale per colpevole tirannia: per fortuna dura molto poco)… ma…ma... ‘twas the schifezzablob, in yoroom! Eh!
La “schifezza-blob” è una sostanza molliccia, un tempo chiamavasi slime, oggidì venduta in piccoli barattoli dall’edicola, in vari colori, a piccola cifra per la martellante bramosia dei bimbi e il disgusto degli adulti preposti all’eventuale raccolta (che solitamente NON sono coloro che perpetrano l’acquisto).
A noi fu donata.
Dalla bimba che zeMonsta considera la “sua bella”
In variazione cromatica: marrone.
Chiunque al suo posto si sarebbe fatto delle domande, scoraggiato.
ZeMonsta – fiero - lo considera uno tra i regali più belli ricevuti a natale.
Per mrsHyde l’articolo è una gioiosa maledizione.
Gioiosa perché infallibilmente in grado di distrarre il piccolo mostro, maledetta perché si appiccica sulle superfici tessili e macchia quelle porose.
E fino ad oggi era tutto lì.
Adesso sappiamo che la schifezza-blob ha anche la facoltà di smaterializzarsi.
L’abbiamo cercata ovunque. Sotto il mio letto, tra i cuscini, nel piumino, dietro i comodini e il termosifone, dentro la cabina armadi. Macchè. Niente. Nothing. Nada. Rien.
Pazienza, seccherà.
zeM s'è rassegnato verso l'ora dello yogurt, mrsH lo ha sadicamente catechizzato ad intervalli regolari sulla legge di causa-effetto.

però come si cambia: un tempo sarebbe stato più probabile veder volare un porco, piuttosto che mi trovassi uno stronzo in camera da letto senza essermi depilata…

mercoledì 25 gennaio 2012

gudmornin'vietnam

esterno antimeridiano - orario feriale cronicamente ritardato.
mrsHyste sta trascinando un asino morto dall'uscio di casa all'asilo.
tempo di percorrenza previsto : 17 minuti, salvo emergenze.
per emergenza si intende : intervista al felino senzatetto di vico Fragole, scupolosa analisi di inusuali rifiuti solidi urbani o articoli di abbigliamento piovuti a terra nella notte, con rispettiva disquisizione di ipotetica riprovevole o metereologica provenienza,  accidentale sopravvenienza di fame, sete o cacca.
il tutto prima del secondo caffè e della prima sigaretta.
zM : mami uat ui do oggi?
msH : mammy goes to work, darling, and you go to school! -
si insinua una traccia di perfido godimento nel pensiero, un soffocato abbozzo di gioiosa aspettativa di libertà e compagnia adulta.
chi abitualmente frequenta gli umani in età da scuola materna è cosciente che le indagini verbali di questi non sono mai fine a se stesse, i piccoli mostri non si sono ancora piegati all'ipocrita cortesia della conversazione tout court.
l'esercizio della coerenza e del gioco d'anticipo è forse una delle mie costanti attività genitoriali più faticose.
e per quanto allenata resto vulnerabile all'evidenza che il prezzo dell'integrazione sociale è la soppressione sistematica del primitivo slancio polemico che alberga nel mio coinquilino rigurgitante di genio e candido egocentrismo.
certe mattine però ti girano i coglioni ad allevare un sindacalista radicale.

zM : school? wai we go school? non voglio go school! wai we go school?
msH : because you have to, sweetheart. - mi sconsiglio vivamente di aggiungere argomenti che supportino la necessità contingente, sono una collaudata perdita di tempo.
lo sgomento genera un agonizzante tentativo di orgogliosa contestazione.
zM : ma io andato già yesteddai! eh!!

sospiro, msHyde: 0 - zeMonsta: 1
il sollievo dell'approssimarsi del portone dell'asilo annuncia la fine del primo round oggi.


 ps - per le mamme genovesi del centro esiste un numero per segnalare la presenza di siringhe usate, e farle rimuovere da personale attrezzato, ed è lo 010 2541113 -

martedì 17 gennaio 2012

ri-considerazioni

zeMonsta si sveglia di ottimo umore ultimamente. (+3 giorni)
si materializza trottando sullo scendiletto, sgretolando ambizioni di pigrizie da terzo snooze.
“mami! posso avere a licclecuddle, eh?”
Si intrufola sotto il piumino e ti frattura uno zigomo, ti aggancia con un dito accidentale il naso e con le zampe gelide ti accerchia la schiena.
Per non illudersi che questo possa durare altri 12 anni, mrsHyde alla sera si rilegge Salinger.
Si vendica censurando a sberle la sveglia,  sospirando solleva un sopracciglio e tra sè conviene: “It's funny.  All you have to do is say something nobody understands and they'll do practically anything you want them to.”  ~ The Catcher in the Rye
"anyone ready for breakfast yet, kiddo'?"

lunedì 9 gennaio 2012

la raccolta differente

Sabato mattina. Orario antimeridiano quasi umano, qualcosa tra le dieci e mezzogiorno.
MrsHyde e zeMonsta consumano il rito settimanale della differenziata, per carta e vetro. La quantità di plastica che produce crescere un infante costringe ad un  pellegrinaggio bisettimanale al punto di raccolta, inspiegabilmente predisposto a trecentometri diametralmente opposto a quello che ci interessa oggi.
Va da sé che in nessuna delle tre occasioni mrsH possa mettere i tacchi.
E manco il resto dei sette giorni della settimana, a esser franchi.
Approssimandosi al bidone per il deposito mrsH e zM stanno animatamente discutendo di alta finanza, nello specifico dell’eventualità o meno di speculare azzardatamene sulle nuove buste di paccottiglia che l’edicola all’angolo elargisce per la rovina economica delle famiglie, l’abrasione dei nervi materni e l’allenamento alla morsa del pit bull dei minori di anni 13.
Il bidone è al momento presidiato da appariscente dama in verde.
La quale leggiadra spalanca le fauci del bidone a calci (la leva per l’apertura del coperchio risponde adeguatamente solo ad una pressione di polpaccio pari ad un destro del Maradona dei tempi d’oro)
La dama deposita il suo pacchetto, poi – evidentemente tramortita dall’alito del recipiente- e tradita da una zeppa hymalaiana compie un mezzo giro su se stessa e ruzzola in terra.
Ora.
In queste situazioni l’istinto del basilico solitamente ha il predominante effetto di farsi fare i cazzi propri. Il genovese doc abitualmente rispetta il tuo dolore, si defila e ti lascia agonizzare con composta riservatezza.
Il problema per mrsH però sono le pubblicità.
Una in particolare, di una pasta , che glassando con ingannevoli fotogrammi di pacifico ed armonioso desco serale la mia quotidiana finale di wrestling acrobatico tra  jimmy-snuka-superfly (io) e lo scimparagno (lui), con voce di nonna saggia e suadente ci ricorda che “noi cresciamo con loro” riferendosi ai cuccioli di mamba verde che stiamo allevando senza preoccuparci della scadenza del siero antivipera che ogni madre di famiglia previdente conserva in frigo accanto alla vodka, i cetriolini in salamoia e la maionese lait.
Questi sono il genere di scrupoli che ti cambiano la vita.
Quando ti accorgi che sei passato dall’altra parte della barricata (e ti devi procurare i fondi per l’antirughe finito che stai ostinatamente spremendo).
Quando ti accorgi che non sei solo (e rassegnati: manco lo sarai più – sospiroso sogno di un bagno con la serratura funzionante).
Che non bastano i bei discorsi, ci vuole l’esempio.
MrsH deposita il suo lingotto di carta ordinatamente compattato, tende la mano libera verso la signora in verde distesa supina sul lastricato dove un paio di secoli orsono defecava la cavalla bruna di Mazzini, e le chiede se si è fatta male.  
La signora borbotta in confusione.
Poi afferra la mia mano.
Non devo essere credibile come malintenzionato.
Però.
La signora verdolina non è una silfide.
Il primo tentativo fallisce.
Ci si riprova con ambo le mani.
zeM incuriosito partecipa da lato con incitazione “Ohyssah!”
Il secondo tentativo riesce.
E suscita perplessi sospetti.
La signora che non è una silfide non ha manco la voce di una sirena, a meno che le sirene oggigiorno cantino come baritoni (una reietta di x-factor?).
Ringrazia, smadonna all’indirizzo delle zapatos truffaldine che le hanno ridotto le ginocchia blu e poi mostra a sostegno dell’accusa anche più su sulle cosce erborinate e financo quasi il didietrone.
MrsH sorride comprensiva, tergiversa, minimizza, sposta lo sguardo, e suda.
La sua passione per le scarpe in generale si allea alla specifica reticenza di dover eventualmente spiegare a zeM perché certe signore parlano come camionisti e sfoggiano rotule da calciatori e non hanno problemi a denudarsi davanti ai bidoni dell’immondizia.
Si accomiatano tra profusi gracias e sifiguri e riverenze e hasta luego e ciao e “pualediscifattomale?” (trad: poor lady, she’s hurt herself)
La spregevole bustina da consumismo cancrena del nostro millennio materialista che ci adesca all’edicola è un’ancora benedetta di diversiva salvezza.
Cosa sono 2.99 eur in confronto al tentativo di spiegare la complessità delle sfaccettature del genere umano a un quasi quattrenne?
zeMonsta ha scartato felice la sua innocua serpe amazzonica di gomma marroncina, fantasticando sulle prossime 12 che necessita per completare la collezione (e lo sfinimento delle finanze domestiche)
mrsHyde si è letta il suo oroscopo settimanale, sfanculando  la rigidità dei propri principi antisperpero, ostaggio cosciente di deliri di onnipotenza single-parentale.

Poi quindi, crepi la crisi dei mercati, pure un caffè macchiato, una pastina ai blueberries,  due sorrisi spolverati di vaniglina in pasticceria, e poi via nel sole frizzantino fino al parco.

La buona coscienza dei piccoli samaritani però non si placa con così poco, per fortuna ci vorranno anni di condizionamento mediatico (scade il canone mannaggia.)
Per una decina di giorni almeno - all’invito di mrsH di andare a gettare la spazzatura, di rimando l’entusiastica risposta è stata “yes mami, we go pick up a lady?”
“No, darling, i hope there’s no lady - or anything that looks like one - to pick up today ...”

mercoledì 4 gennaio 2012

W.C. = With Company

Stanza da bagno, imprecisato orario, molto, ma molto antimeridiano infrasettimanale.
msH porta a compimento basilari operazioni di igiene – rimpiangendo l’ampia privacy disprezzata un tempo.
Monsta spalanca la porta.
Sgattaiola alle spalle di mrsH.
zM – wasisdis?
msH – hello flower! You’re up early! (diggià? dannazione..)
zM – ehyes. Wasisdis?
MsH – what is what, darling?
MsH passa allo scrutinio imparziale nello specchio.
Delle rughe che non c’erano mica prima. (due nuove, dannazione..)
zM – mami, wasisdis?
MsH – what? what is it sugar?
Foruncolo formato mandarino in gestazione sul mento. (nocciolato gianduia,dannazione..)
zM – zis mami, wasisdis?
MsH – what?
Setola bianca sulla tempia (bastarda, dannazione..)
zM – mami?!
MsH – WHAT? WHAT? WHAT? WHAT IS IT YOU’RE GOIN’ ON ABOUT LAD?
Faccia da genitore esasperato nello specchio.

zM – zis, mami, eh.. quì, eh!
E agguanta tirando curioso il mio cordino del tampax.

ze dei afta

Interno tana di mrsHyde.  
26 dicembre - Imprecisato orario antimeridiano, quasi certamente impiegato oniricamente dall’87% della popolazione, inclusi quelli che guidano slitte con renne nel continente di qua dell’Atlantico.
zeMonsta, battito ciliare in sincrono ai led dell’albero, pezzo di sopra del pigiama con pupazzo di neve storpiato dalle rotazioni notturne, pezzo sotto cavallo alle ginocchia,  zampette da fachiro schiaffeggiate dalla graniglia ghiacciata (appunto mentale: fisiologica per aerosol).
mrsH : goodmorningsunshine!
Silenzio.
mrsH : hello there! Slept well?
zM: …. Where’s presents? Eh?
mrsH vede profilarsi un ampio ed articolato dibattito oggi al posto della scintillante collina di pacchetti da scartare di ieri. E prima ancora di colazione.

Caffè. Disperatamente.

mrsH: Sugar.. darling my boy.... well ...presents are for Christmas Day. Christmas Day is a very special day... And that was yesterday. (e grazie che siamo sopravvisuti )... now it’s going to be another year untill next Chrismas comes again! (evviva santo subito il bisesto giorno in più..)... come over here and have your breakfast sweetie (allerta: creare diversivo...).. can i have my morning kiss?
zM tace.
Mai abbassare mai la guardia quando un silenzio proviene dalla sua direzione.
E infatti.
Il piccolo depresso articola risoluto.
zM : mami ?!... Cripmaz goway. Eh… We get tree down. Eh.
Ok man. Not today. Non prima di capire chi sono.
zM : mami? Can i hava liccle cuddle?
mrsH : of course you can, come and get a squeeze, boy.

Esterno tana di mrsH : Sigaretta. Sollievo. Scampata.