mercoledì 7 dicembre 2011

archivio


alexandra's list
una da 25, una da 15 e una da 8.
che biancoburro qui non vuol finire conciata come la focaccia di recco stesa al sole.
quello verdino impaillettato a triangolo e quello celeste perizomato, e un berrettaccio scaccia sesso e rompiballe che la gente quì fa il pisolino, sciò.
3 libri, anzi facciamo 4.
mp3, pile per mp3.
infradito diurno, le puma e un sandaletto scintillino che va su tutto (cerotti)
un jeans, una braga militare.
una pancera bianca che addosso sembra una minigonna.
6 robe striminzite da metter di sopra che puoi sembrare femmina.
4 decenti per quando non ti interessa, che poi finisci venduta al mercato al prezzo di 10 cammelli, o che tanto quando te le levi in spiaggia si vede comunque che non ti chiami Ugo.
manciata mista di perizomi.
1 maglia tiepida a maniche lunghe, che magari dopo l'arrembaggio al buffet  ti si blocca la digestione (alkasetzer) e ti perdi lo spettacolino, poveracci quei ragazzi dell'animazione.
1 giacca di jeans, 1 kway, 1 sciarpetta.
1 paio di shorts (rasoio)
robe da palestra.
fatto.
secondo voi mi porto sfiga da sola o un paio di quelle bustine quadrate ce le metto in valigia?

cinismo e nicotina
ripenso al veleno sottile che ho aspirato in 20 anni di alterno tabagismo.
ripenso al singolare episodio di una sera dello scorso weekend.
il barista del locale dove bivacchiamo abitualmente ci ha raccontato di una giovanissima avventrice che gli aveva affidato in custodia il suo pacchetto, e che lui con automatica praticità aveva riposto di fianco al suo.
intenerito di aver colto poi inavvertitamente un entusiastico commento da parte della proprietaria che all'amica stava confidando "sì, ti dico: l'ha messo proprio vicino al suo!"
che tenerezza quei tempi di fantasmi casuali ed emozionati.
io oggi come oggi se un tipo si mette il mio pacchetto vicino al proprio tutt'al più penso che mi voglia fottere le siga.

buon viaggio
tutto pronto.
dalla testa, di cazzo, ai piedini pitturati di fresco.
le raccomandazioni e gli auguri si sono sprecati, oggi. sono commossa, quasi mi dispiace lasciarvi ragazze.. (seeeee..)
la palma però se l'è aggiudicata la Bianca:
"saluta i berberi, e fa terra bruciata. che i marocchini laggiù, a differenza di quelli che arrivano qui, son da restare a bocca spalancata. Tieni alta la nostra bandiera, e se dovesse capitare, pure l'asta marocchina."
che dire, mica che la si può deludere una femmina così...

welcome home
venerdì 11 maggio 2007
inspirare profondamente l'odore fresco e buio di casa.
rimettere a posto tutte le spine nelle prese.
aprire imposte, acqua e gas.
trovare tre splendide rose in giardino, rapirle  e metterle in un vaso.
son tornata.
sigaretta.
ora disfo il valigino puzzolente.
poi anche i ricordi che sanno di incenso, cumino e zafferano.
ma pure di lentiggini, occhi verdi e marlboro rosse.

- intervallo -
giovedì 17 maggio 2007
stasera ho fatto un favore al mio povero cervello, che per una settimana s'è nutrito di sole ed abbronzatura, discorsi di ferramenta e Sedaris al bordo di tavole imbandite e piscina moresca, e che da tre giorni non fa che macinare bolle, fatture e scrostare grane in ufficio.
e così ho bigiato l'asse da stiro e mi son portata a teatro.
La Parigina (H.Becque 1837-99), M.Civica. "ci si incontra, ci si piace, ci si lascia"
è incredibile come certe verità siano immutate nei secoli, antiche ed attuali.
e lo scheletro eterno dell'amore,  tragicamente cieco, immorale nella sua ripetitività eppure consolante.


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